BINARIO 18 #stayhumanart

A Perugia la mostra “Binario 18 #stayhumanart”: un viaggio tra vecchie e nuove migrazioni, premiata con la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  

Dopo l’apertura a Torino nel 2016, farà tappa a Perugia dal 15 aprile al 7 maggio 2017, con inaugurazione il 14 aprile alle ore 17.30  al museo civico di Palazzo della Penna, la mostra “Binario 18 #stayhumanart”.

Una mostra importante, che metaforicamente rappresenta un viaggio nelle vecchie e nuove migrazioni, coniugando arte e cultura con una tematica, quella delle migrazioni, di estrema attualità. L’arte, con il suo grande potere di suscitare emozioni e suggestioni, può infatti essere veicolo di messaggi sociali e stimolare la riflessione personale e collettiva su temi che toccano la vita di tutti.

La mostra, curata da Roberta di Chiara, si avvale della partecipazione di più di 20 artisti con oltre 50 opere d’arte tra pittura, fotografia, scultura e installazioni, trasportando il visitatore in un’esperienza che emoziona e, allo stesso tempo, suscita una riflessione sulle migrazioni di ieri, di  oggi e di sempre, ricordandoci l’eterno cammino dell’umanità alla ricerca di vita e speranza.

Elenco degli artisti in mostra:

Angelo Barile, Giulio Cardona, Francesco Cito, Daniele D’Antonio, Marica Fasoli, Maurizio Geraci, Elena Givone, Giovanni Iudice, Fabio La Fauci, Angelo Langé, Claudio Lia, Chiara Liverani, Gaspare Lombardo, Francesco Malavolta, Riccardo Mannelli, Viviana Matrangola, Eduardo Mono Carrasco, Ernesto Morales, Ciro Palumbo, Alessandro Penso, Davide Puma, Salvatore Soccodato, Diego Testolin, Roberta Toscano, Paolo Troilo, Roberta Ubaldi.

L’evento è organizzato da Arci e Legal@rte con il patrocinio del ministero dell’Interno e della Polizia di Stato, la collaborazione di Regione Umbria, Comune di Perugia e Museo Civico di Palazzo della Penna e con la partnership di LuceGrigia e Perugia Social Photo Fest e Jusan Network.

Alcune opere esposte 

All’inizio non esisteva né un prima né un dopo né un altrove da cui immigrare (I. Calvino)